Vi è mai capitato di non riuscire a fare le scale dal mal di gambe senza appoggiarvi alla ringhiera? Ecco, quello è un signor Mal di gambe, con la M maiuscola, il più classico dolore post allenamento a cui non siamo adattati da stimoli nuovi o movimenti inusuali. La risposta biochimica ad un carico di questo tipo è quella di alzare le CPK, creatinfosfochinasi enzimi che sono all’interno delle cellule: normalmente tali valori dovrebbero essere inferiori ai 200 CPK che può arrivare ai 400, ma in alcuni casi possono superare i 1000. La cosa migliore che si possa fare in questo caso è un bel giorno di riposo assoluto, poichè a volte il dolore è talmente intenso da pregiudicare anche il gesto atletico, assumendo posture scorrette. In questi casi l'acqua ci è sempre amica, quindi una seduta leggera di nuoto può giovare. Uno o due allenamenti lenti aerobici sono quello che ci vuole per diminuire tali valori. Anche la nostra testa ci può aiutare tantissimo: riconoscere una stanchezza che va oltre il normale livello è importante per imparare a rispettare il nostro corpo. È importante saper contrastare la dipendenza endorfinica che ci dà l'allenamento e il senso di colpa che spesso si crea nel giorno di riposo, ma un atleta consapevole deve saper reagire soprattutto in questi momenti, nei quali si necessità di compensazione e riposo. Quando la voglia di allenarsi è minore, l'uscita ha un forte calo di piacere e deve essere un grande campanello d'allarme. Staccate, il giorno dopo vi sentirete ancora meglio, pronti per un super allenamento!