C'è mal di gambe e mal di gambe

Al fine di preparare un evento o di raggiungere obiettivi personali ogni atleta segue un programma ed un metodo di allenamento. Il vostro come procede? Lo seguite in modo preciso?
È vero, avere un metodo è importante ma altrettanto importante è ascoltarsi e modificare gli allenamenti in base alle risposte che il fisico restituisce agli stimoli allenanti. Ma quali possono essere? 
DOMS (delayed onset muscle soreness) sono i notissimi dolori muscolari dei giorni successivi allo sforzo: altro non sono che microlesioni muscolari del normale processo fisiologico di allenamento, che il nostro organismo ripara con un turnover proteico molto efficace nell'atleta allenato (Avevamo già parlato dell'alimentazione ideale per il recupero, ricordate? Clicca qui) Traducendo in parole ancora più semplici il mal di gambe è una risposta chiara e diretta degli adattamenti ai quali il nostro fisico è sottoposto in seguito ad un allenamento.
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Vi è mai capitato di non riuscire a fare le scale dal mal di gambe senza appoggiarvi alla ringhiera? Ecco, quello è un signor Mal di gambe, con la M maiuscola, il più classico dolore post allenamento a cui non siamo adattati da stimoli nuovi o movimenti inusuali. La risposta biochimica ad un carico di questo tipo è quella di alzare le CPK, creatinfosfochinasi enzimi che sono all’interno delle cellule: normalmente tali valori dovrebbero essere inferiori ai 200 CPK che può arrivare ai 400, ma in alcuni casi possono superare i 1000. La cosa migliore che si possa fare in questo caso è un bel giorno di riposo assoluto, poichè a volte il dolore è talmente intenso da pregiudicare anche il gesto atletico, assumendo posture scorrette. In questi casi l'acqua ci è sempre amica, quindi una seduta leggera di nuoto può giovare. Uno o due allenamenti lenti aerobici sono quello che ci vuole per diminuire tali valori. Anche la nostra testa ci può aiutare tantissimo: riconoscere una stanchezza che va oltre il normale livello è importante per imparare a rispettare il nostro corpo. È importante saper contrastare la dipendenza endorfinica che ci dà l'allenamento e il senso di colpa che spesso si crea nel giorno di riposo, ma un atleta consapevole deve saper reagire soprattutto in questi momenti, nei quali si necessità di compensazione e riposo. Quando la voglia di allenarsi è minore, l'uscita ha un forte calo di piacere e deve essere un grande campanello d'allarme. Staccate, il giorno dopo vi sentirete ancora meglio, pronti per un super allenamento!