Per “recupero” si intende un periodo di tempo più o meno lungo, necessario al mantenimento o ancor meglio, al miglioramento della performance sportiva.
Il recupero si può classificare in primis in base allo sport e solo successivamente, in base al recupero nell’allenamento o fuori dall’allenamento, entrambi importanti in un contesto di preparazione agonistica o affine.
Per capire meglio a cosa serve il recupero però, dobbiamo prima capire cosa è e quando insorge la fatica.
La fatica è uno stato di calo della prestazione dovuto ad un indebolimento delle capacità psico-fisiche, dovuta a plurimi fattori:
-deplezione delle scorte di glicogeno intra-muscolari ed epatiche;
-accumulo di catabolismi (ormoni e proteine derivanti dal lavoro stressante nell’attività fisica) nel sangue, come cortisone e lattato;
-stress al livello del sistema nervoso centrale;
-deplezione di sali ed oligo minerali essenziali come magnesio, calcio o potassio.
Dunque per poter parlare di vero e proprio recupero, dovremo avere una situazione di massimo ritorno ai livelli basali di tutte le varianti appena elencate.
Per fare in modo che ciò accada sono necessarie alcune accortezze da tenere di conto, ognuna simile ed alcune diverse, a seconda dell’attività fisica svolta dall’individuo.
Regole generali per un buon rapporto riposo-allenamento.
In linea generale per ottimizzare al meglio il recupero tra i vari allenamenti, sono necessari:
-una buona alimentazione, che deve contribuire al corretto recupero psico-motorio;
-un buon sonno, che deve contribuire al ristabilimento dei livelli basali ormonali
-un buon timing negli allenamenti, ovvero saper dosare le settimane, i giorni e le ore di allenamento;
-una buona struttura degli allenamenti, che sia sempre in grado di dare il corretto stimolo di miglioramento, portando però al minimo il rischio di overtraining.
Vediamo infatti quando compare quella che può essere considerata la peggior nemica di un buon recupero, ovvero la fatica.
Perché insorge? I motivi, praticamente parlando, sono gli stessi, a prescindere dalla disciplina:
-cattiva/scarsa alimentazione
-cattiva/scarsa pianificazione degli allenamenti
-insufficiente motivazione psicologica, fondamentale soprattutto negli sports individuali
-stati patologici regressi
-stati patologici pregressi
Sarà compito del coach dell’atleta valutarlo e scovare il reale motivo di calo delle prestazioni, attuando quindi le migliori manovre per farlo recuperare, anche il riposo assoluto se necessario.