Come tutti sappiamo il recupero è parte integrante della preparazione: un recupero inadatto all'allenamento può vanificare gli sforzi fatti, è quindi importante capire qual'è il momento giusto per allenarsi e quello per riposarsi.
A tal proposito un professionista, il Dr. Gunnar Borg intorno agli anni 50' introdusse per primo il concetto della percezione dello sforzo, sviluppando una sua scala (detta appunto scala di Borg).
In realtà, Borg mise a punto due diverse scale, l'RPE (Ratings of Perceived Exertion) e la CR10 (Category-Ratio anchored at the number 10).
In questo articolo prenderemo in considerazione la scala RPE, che è la più utilizzata e la più semplice da valutare. L'RPE viene usata per valutare la percezione soggettiva dello sforzo in relazione all'entità dello sforzo stesso.
Borg scelse una serie di 15 numeri crescenti (dal 6 al 20) e li mise in relazione con i valori della frequenza cardiaca durante uno sforzo fisico.
In particolare, il valore più basso della scala (il 6) corrisponde idealmente a 60 battiti al minuto, mentre il valore più alto (20) corrisponde ad una frequenza cardiaca di 200 bpm.
Come abbiamo detto la scala di Borg è un semplice metodo per valutare la percezione dello sforzo e può essere utilizzata sia in campo sportivo che medico. Per esempio, si può interrompere un test quando il soggetto avverte un determinato sforzo, oppure si può mettere in relazione l'indicatore del test con il livello di percezione della fatica.