Resistenza lattacida nel triathlon e nel ciclismo

Il triathlon ed il ciclismo sono per antonomasia gli sport di durata e di resistenza. Gli allenamenti sono fondamentali, specialmente quelli che toccano i meccanismi aerobici: resistenza aerobica, i famosi "lunghi", e la potenza aerobica, i più qualitativi. Senza dubbio meno trattati sono gli allenamenti che stimolano il sistema energetico anaerobico, ma sono comunque da tenere in considerazione per ottenere miglioramenti del meccanismo metabolico. Chiaramente gli stimoli anaerobici, producendo quantità di lattato sopra i 4 millimili devono essere programmati con cadenza e frequenza bassa, una o due volte al mese in periodi pre-agonistici o agonistici, a seconda del tipo di competizione. Questo tipo di allenamento stimola velocità ed intensità più elevate per un lasso di tempo che varia dai 30" ai 90", con recuperi parziali nei quali si tende a smaltire l'acido lattico prodotto (Ciclo di Cori). Un esempio che vorrei fare è quello di una seduta breve, dai 90 ai 120 minuti, dove dopo un buon riscaldamento completo di allunghi (partenze da bassa velocità per stimolare fibre bianche veloci) ci si concentra per fare una serie di 5/6 ripetizioni di sprint 30", con rapporto lungo 50/53 x12/13 a circa 400/500W. I recuperi sono lunghi in agilità: 50/53 x19 o 34/39 x17 a basse intensità, per un'ora circa. Ricapitolando: • 20’-30’ riscaldamento • 4-6 partenze da 15 km/h 50-53x13-14 alternando sui pedali-seduto sulla sella recupero 2’-3’ • 5-6 ripetizioni sprint x 30’’ secondi 50-53x12-13 recupero 5’30’’-6’ in agilità 34-39x17 – 50-53x19-21 • Finire allenanamento in agilità Due sono gli obiettivi che colpiamo con questo tipo di seduta: lo stimolo delle fibre bianche e la tolleranza all'acido lattico. Gli atleti spesso si trovano in fasi anaerobiche di gara e non sono capaci di smaltire quantità di acido lattico superiori alla soglia perchè non sufficientemente preparanti. Il fattore più importante rimane quello della forza, che non è mai abbastanza!